Murale Maradona Quartieri Spagnoli Napoli

Il Miracolo Economico dei Quartieri Spagnoli

Ai Quartieri Spagnoli c’è stato un Miracolo e  forse ce n’è uno ogni giorno, come solo quelli che qui sanno essere: spettacolari, incredibili, insomma quelli Napoletani, (San Gennaro docet).

In particolare questo è un Miracolo PopArtcipato (che farà parlare e scrivere molto).  Ad aver cambiato la vita, di giorno e di notte su e a “I Quartieri” – come li chiamano i napoletani che vivono negli equivalenti quadei vecchi sedili –  sono tanti fattori che si sono innescati, sviluppati e sostenuti, insieme grazie a tanti protagonisti.

Protagonisti popolari, del popolo, perché nel bene e nel male, come accaduto in questi anni per il turismo, il fattore che ha favorito queste trasformazioni è stato la deregulation, ovvero l’assenza di regole e la convergenza d’interessi partecipati; non particolari atti amministrativi, opere, strumenti, politiche e investimenti che abbiano inciso!

Lo dichiaro subito, io sono uno che preferisce 10, 100 e 1000 volte la confusione che fa la vita rispetto al silenzio dell’isolamento, della paura o ancora peggio dell’omertà.

Certo, ci si potrebbero dare, o meglio far rispettare delle regole. Certo si potrebbe, ma la regolarità appunto si trova fuori da questo fenomeno che si alimenta con la straordinarietà.

Meglio la Vitalità, il Baccano e il Fusion di ragazzi e viaggiatori di tutto il mondo che la vecchia “Non Andarci è Pericolosissimo”. Solo alcuni anni fa mi chiedevano poiché ci vivo: “Ma veramente è così pericoloso?” “Quanto rischi?”, “Lì ci posso arrivare”. Anni in cui l’unico baccano era la rottura del silenzio con grida di strazio, per uno scippo o una rapina. E anni in cui il Baccano migliore “erano” i cantanti che, a mo di fenomeni da baraccone, puntualmente allo scoccare della mezzanotte, mettevano su mini concerti, per compleanni e anniversari 

La rivoluzione dei quartieri spagnoli nasce da lontano, da quando i Quartieri iniziano a essere vissuti e abitati, per il loro costo basso; da una parte da studenti universitari italiani o stranieri (in Erasmus – *ci sarebbe da fare uno studio solo sugli Erasmus che scelgono Napoli); dall’altra dalle diverse comunità di lavoratori extracomunitari che, pian piano, hanno convertito i famosi bassi in monolocali affollati.

È da questa formula, ma anche dal mix di idee di accoglienza pop che nascono il famoso Spritz a 1 euro [Cammarota Spritz] o la cena “animata” a 15 euro [Trattoria da Nennella], uniti alle già presenti pizzerie per turisti e quelle per il “quartierese” pizza e birra a tavola a 5-6 euro [Qui quella di famiglia > Antica Pizzeria Prigiobbo ]

Mettici che Napoli è diventata una Social City, dove le persone vengono per sentirsi Napoletane più che essere semplici Turisti (basta notare come tutti indossino la maglia di Maradona), mettici che si è passati dalla mascherina Covid a quella di Oshimen. Quale poteva diventare il posto immancabile per questa rivoluzione se non Largo Maradona?

Mi manca vedere facce arrabbiate, disperate e vivere un disagio diffuso? No, preferisco vedere facce strane che fanno sorrisi e che proteggono i visitatori.


Forse i Quartieri non sono il posto giusto per stare tranquilli, in relax o in Pace… Ma non c’è mai stato 🙂 un posto così

Sì, forse questa terra ha bisogno solo di lavoro per cambiare verso e splendere ancor di più, per non trattare mai più male la sua bellezza, accusando qualcuno o qualcosa.

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