Sul mio ultimo contributo per StartupItalia ho voluto fare il punto su una questione che dovrebbe stare a cuore a chiunque si occupi di innovazione: l’Europa rischia di restare indietro, perché manca una vera cultura dell’accelerazione.
Non parlo solo di denaro, ma di visione. Dall’analisi dei dati Dealroom emerge una verità chiara: abbiamo tante startup early-stage, ma poche riescono a scalare davvero. I motivi? Accesso limitato al capitale, investimenti pubblici mal distribuiti, fondi europei che arrivano ai soliti noti (università e grandi imprese), lasciando le startup con le briciole.
Nel mio articolo evidenzio come negli USA il venture capital sia un volano economico, mentre in Europa è ancora un’eccezione. E propongo una riflessione su come creare un ecosistema più aperto, coraggioso e competitivo, capace di sostenere anche settori ad alto rischio come AI, space economy e biotech.
Una strategia integrata, un atlante dell’accelerazione europea, meno frammentazione: queste non sono solo idee, ma urgenze.
👉 Leggi qui il mio guest post completo su StartupItalia
E come sempre, lo dico da chi è sul campo: il futuro non si pianifica, si attiva.