Dall’Analisi di Warren Buffett a i Dazi di Trump

Ogni tanto, per capire dove stiamo andando, bisogna rimettere in ordine i segnali.

Ne ho trovato uno forte tra le pagine di Fortune USA, firmato da Warren Buffett nel 2003: un allarme chiaro sul deficit commerciale degli Stati Uniti e sul trasferimento silenzioso della ricchezza nazionale verso l’estero. Un monito che suonava come una favola economica — due isole, una virtuosa e l’altra spendacciona — ma che aveva dentro tutta la realtà dei numeri.

Quel problema, individuato da Buffett già ai primi anni Duemila, ha trovato anni dopo una risposta muscolare e controversa nei dazi voluti da Donald Trump. Una risposta che ha segnato un cambio di fase per il commercio globale e un nuovo assetto per chi fa impresa, startup comprese.

🔍 Per questo, nella sezione Insight, ospito oggi due contributi che si parlano tra loro, anche se nati in momenti diversi:

📌 Agenda Digitale – “Effetti dei dazi di Trump sulle startup: comincia la post-globalizzazione”

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Un’analisi lucida su come le startup si trovano a navigare in un contesto che non è più quello della globalizzazione spinta, ma della rinegoziazione continua dei confini commerciali.

📌 StartupBusiness – “È il momento del cigno arancione: tra dazi e scossoni economici”

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Un punto di vista che collega gli shock macroeconomici (pandemia inclusa) con l’impatto delle politiche economiche di Trump, fino alla teoria del “cigno arancione”.

Due letture consigliate per chi, come me, continua a studiare la traiettoria delle startup dentro le onde lunghe della storia economica.

Perché a volte non servono nuove idee, ma nuovi contesti in cui farle crescere.