[English version follows]
Cambridge guida con accademia, imprenditorialità e venture capital il progresso tecnologico in Europa.
L’Università: Motore di Innovazione e Economia?
Spesso ci chiediamo quale sia il contributo delle università nel creare economia, innovare le imprese e migliorare la società. Questo concetto, noto come la “terza missione”, è spesso discusso e interpretato in modi diversi da docenti e università. Certamente, l’università svolge un ruolo chiave nella formazione, ma è anche vero che se guardiamo alle startup e scaleup americane, molte storie di CEO e manager di successo includono persone che non hanno trovato nell’università lo spazio giusto per il loro talento, spesso non convenzionale e limitato dai percorsi universitari. Da Steve Jobs a Mark Zuckerberg, gli esempi sono innumerevoli. Quindi, l’università è o non è un incubatore della nuova economia rispetto a quella tradizionale? La risposta è complessa e valida per entrambi gli opposti. Ecco in che modo l’università è particolarmente fondamentale e indispensabile per startup e imprese: il deep tech (e non solo ovviamente).
Il Motore dell’Università cosa Accelera?
Le Università spingono l’innovazione Deep Tech, Cambridge in Prima Linea. La scorsa settimana, Dealroom.co ha pubblicato un rapporto rivoluzionario che mette in luce il ruolo cruciale delle università nella creazione di aziende deep tech e nel generare valore economico associato. L’analisi approfondita dell’ecosistema di Cambridge, Inghilterra, ha rivelato risultati straordinari.
Cos’è la Deep Tech? Per Deep Tech si intendono nuove scoperte scientifiche o ingegneristiche che vengono applicate per la prima volta in prodotti e aziende, rappresentando l’avanguardia dell’innovazione tecnologica.
Regno Unito al Vertice in Europa: Il Regno Unito guida l’Europa per il valore generato dalle sue università, tenendo conto di brevetti, finanziamenti di venture capital, aziende “unicorno” e valore complessivo. La Germania è seconda, seguita dalla Svizzera.
Ecosistema di Cambridge: L’Università di Cambridge e l’area circostante si classificano al terzo posto a livello globale, dopo Boston, per la produzione di scoperte scientifiche e ingegneristiche trasformate in prodotti e aziende. Questo è particolarmente notevole considerando che Cambridge è una città di soli 150.000 abitanti. Trascorrere del tempo a Cambridge significa incontrare continuamente persone impegnate in nuovi progetti—una fonte costante di ispirazione! Con l’Università di Oxford al quinto posto, il Regno Unito ha due dei principali poli di innovazione mondiale tra i primi cinque per la produzione di tecnologie rivoluzionarie.
Efficienza Economica di Cambridge: Cambridge rappresenta il 18% del valore complessivo dell’ecosistema tecnologico del Regno Unito, utilizzando solo il 3% dei finanziamenti necessari. Questo risultato sorprendente dimostra l’incredibile potenziale quando accademia, imprenditorialità e capitale di rischio convergono. Esempio lampante è Wayve, che ha recentemente raccolto un miliardo di dollari e ha origine dall’Università di Cambridge, pur avendo ora sede a Londra. Cambridge è un centro di innovazione estremamente efficiente in termini di capitale, producendo oltre 16,9 dollari di valore per ogni dollaro di investimento VC.
Primato Europeo di Cambridge: Cambridge è l’università numero uno in Europa per la produzione di spinout di valore, evidenziando un robusto pipeline di innovazione. ETH Zürich, invece, guida per volume di spinout. [Proprio la stessa università che, con una mela anziché con un libro, ha cambiato la storia grazie a Isaac Newton]
L’Evoluzione del Venture Capital Globale
Ho fatto un po’ di tempo fa un’analisi che qui mostra come il panorama del venture capital sia cambiato e stia cambiando rapidamente, sfruttando le diverse opportunità dei mercati internazionali. Questo fenomeno è strettamente legato alla capacità delle università di generare talenti e alle politiche di sviluppo che attraggono questi talenti in specifici territori.
Dati Chiave del Venture Capital Globale:
2013 | 2023 |
Stati Uniti: 73% Europa: 12% Asia: 8% America Latina: 3% Medio Oriente e Africa: 4% | Stati Uniti: 53.8% Europa: 19,3% Asia: 21,2% America Latina: 3,8% Medio Oriente e Africa: 1,9% |
Questi dati evidenziano un cambiamento significativo nella distribuzione del venture capital, con un aumento del peso di Europa e Asia.
Questo riflette la crescente capacità di queste regioni di attrarre e sviluppare talenti grazie alle loro politiche di sviluppo e alle opportunità offerte.
Tuttavia, persiste un problema in alcune aree dove esistono buone università ma poche opportunità (o rallentamenti politici) limitando il pieno potenziale di crescita e innovazione. Basti pensare al problema del mezzogiorno d’Italia, ma anche di tutta Italia e dei suoi Talenti in fuga.
Cambiare la Narrazione: Nonostante il predominio delle università statunitensi nella produzione di startup, grazie a una maggiore propensione al rischio, ora è il momento ideale per cambiare questa narrativa in Europa. È fondamentale offrire alla prossima generazione le migliori possibilità di successo, guidando e sostenendo nuove opportunità.
Meglio agire per cambiare le cose… che lamentarsi dello status quo o lo startups quo?! 🤣
English Version
Foto Martin Pettitt // Flickr // CC Il melo di Newton a Cambridge abbattuto da una tempesta nel 2020 Credit: Samuel Brockington
From Newton’s Apple to Startups: How Cambridge Continues to Revolutionize the World!
Cambridge leads technological progress in Europe with academia, entrepreneurship, and venture capita
The University: Engine of Innovation and Economy?
We often wonder about the role universities play in creating economies, innovating businesses, and improving society. This concept, known as the “third mission,” is frequently discussed and interpreted in various ways by professors and universities. While the university plays a key role in education, it is also true that many success stories of CEOs and managers from American startups and scaleups include individuals who did not find the right space for their often unconventional talent within the university system. From Steve Jobs to Mark Zuckerberg, there are countless examples. So, is the university an incubator for the new economy or more so for the traditional one? The answer is complex and valid for both extremes. Here’s how the university is particularly fundamental and indispensable for startups and businesses: deep tech (and not just that).
The Engine of the University: What Does It Accelerate?
Universities drive deep tech innovation, with Cambridge at the forefront. Last week, Dealroom.co published a groundbreaking report highlighting the crucial role universities play in creating deep tech companies and generating associated economic value. An in-depth analysis of the Cambridge ecosystem in England revealed extraordinary results.
What is Deep Tech? Deep Tech refers to novel scientific or engineering breakthroughs that are applied for the first time in products and companies, representing the cutting edge of technological innovation.
UK at the Top in Europe: The UK leads Europe in the value generated by its universities, considering patents, venture capital funding, unicorn companies, and overall value. Germany is second, followed by Switzerland.
Cambridge Ecosystem: The University of Cambridge and its surrounding area rank third globally, after Boston, for producing scientific and engineering breakthroughs that are transformed into products and companies. This is particularly notable considering Cambridge is a city of just 150,000 people. Spending time in Cambridge means constantly encountering people engaged in new projects—a constant source of inspiration! With the University of Oxford in fifth place, the UK has two of the world’s top five innovation hubs for producing groundbreaking technologies.
Economic Efficiency of Cambridge: Cambridge represents 18% of the UK’s overall technology ecosystem value, using only 3% of the necessary funding. This surprising result demonstrates the incredible potential when academia, entrepreneurship, and venture capital converge. A prime example is Wayve, which recently raised a billion dollars and originated from the University of Cambridge, though it is now based in London. Cambridge is a hub of innovation that is extremely capital-efficient, producing over $16.9 in value for every $1 of VC investment.
European Leadership of Cambridge: Cambridge is the number one university in Europe for producing valuable spinouts, highlighting a robust pipeline of innovation. In terms of spinout volume, ETH Zürich leads. This is the same university that changed history with an apple, not a book, thanks to Isaac Newton.
The Evolution of Global Venture Capital
An analysis based on slides from Antonio Prigiobbo shows how the venture capital landscape has changed and is rapidly evolving, taking advantage of diverse opportunities in international markets. This phenomenon is closely linked to the universities’ ability to generate talent and the development policies that attract these talents to specific regions.
Key Global Venture Capital Data:
2013: | 2023 (Projection): |
United States: 73% Europe: 12% Asia: 8% Latin America: 3% Middle East and Africa: 4% | United States: 53.8% Europe: 19,3% Asia: 21,2% Latin America: 3,8% Middle East and Africa: 1,9% |
These data highlight a significant shift in the distribution of venture capital, with an increased share for Europe and Asia. This reflects the growing ability of these regions to attract and develop talent thanks to their development policies and opportunities offered.
However, there remains a problem in some areas where there are good universities but few opportunities (or political slowdowns), limiting the full potential for growth and innovation. Just think of the problem in southern Italy…
Changing the Narrative: Despite the dominance of US universities in producing startups, thanks to a greater risk appetite, now is the perfect time to change this narrative in Europe. It is essential to offer the next generation the best chances of success by leading and supporting new opportunities.
It’s better to act to change things than to complain about the status quo or the startups quo!